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Manovra: non c’è intesa Cdm, salta il contributo solidarietà

Partiti sono divisi.

Confermato il taglio 7 miliardi di Irpef, 1 miliardo di Irap dei ministri e dopo pochi minuti la riunione si è conclusa.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto in Consiglio dei ministri di avviare il tavolo di riforma delle pensioni che sarà convocato tra due settimane e di riprendere il percorso per l’approvazione delle misure antidelocalizzazioni da approvare prima della fine dell’anno.

Lo si apprende al termine della riunione.

E’ ripresa a Palazzo Chigi, dopo circa mezz’ora di sospensione, la riunione del Consiglio dei ministri e dopo pochi minuti la riunione si è conclusa.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto in Consiglio dei ministri di avviare il tavolo di riforma delle pensioni che sarà convocato tra due settimane e di riprendere il percorso per l’approvazione delle misure antidelocalizzazioni da approvare prima della fine dell’anno. Lo si apprende al termine della riunione.

Il tavolo dovrebbe essere convocato a Palazzo Chigi. Non sarà introdotto il contributo di solidarietà per i redditi più alti, per far fronte al rincaro delle bollette.

Lo si apprende al termine del Consiglio dei ministri. La misura è stata cassata vista la spaccatura del governo e la contrarietà di Lega, Fi e Iv. “Soddisfazione della Lega per altri 300 milioni che il governo ha deciso di recuperare da risparmi di spesa – senza toccare patrimoni, risparmi e lavoro – e che serviranno a calmierare gli aumenti delle bollette di luce e gas.

In Parlamento la Lega chiederà di fare ancora di più, recuperando risorse dagli sprechi del reddito di cittadinanza”. E’ quanto riferiscono fonti della Lega in una nota.

La maggioranza è divisa sulla proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti, per sterilizzare gli aumenti delle bollette per le famiglie. Si tratterebbe della idea di annullare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75mila euro (valore, 248 milioni).

Al momento “non ci sono risposte” alle richieste contenute nella piattaforma sindacale unitaria per una vera riforma fiscale e delle pensioni che superi la legge Fornero, per sostenere il lavoro contrastando la precarietà e nuove politiche industriali.

Questa la valutazione al centro del direttivo in corso della Cgil, con il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. L’orientamento sarebbe quello di “proseguire e anche intensificare la mobiltazione, senza escludere iniziative di carattere generale”.

“Non siamo soddisfatti” perché la proposta del governo sul fisco “non dà risposte a lavoratori e pensionati”. Così il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri, a “Un giorno da pecora”.

L’idea di congelare il taglio Irpef per i redditi oltre 75mila euro “non è la nostra richiesta.

Abbiamo chiesto che le risorse siano utilizzate sul cuneo fiscale e dare potere d’acquisto a lavoratori e pensionati, con misure strutturali.

Le scelte non vanno in questo senso”. Se non cambia, si valuta lo sciopero? “Vediamo – risponde -. Aspettiamo di capire la proposta finale.

Aspettiamo fino alla fine, nei prossimi giorni valuteremo e decideremo”.

L’emendamento del governo alla manovra confermerà il taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap a partire dal 2022.

E’ quanto si apprende da diverse fonti presenti alla cabina di regia a Palazzo Chigi, secondo le quali non si è toccato lo stanziamento alla base dell’accordo raggiunto tra i partiti al ministero dell’Economia per il taglio delle tasse.

“Ci sono valutazioni in corso per migliorare il profilo distributivo della manovra anche per tenere conto delle richieste dei sindacati.

Il punto di convergenza sarà un miglioramento del profilo distributivo anche con interventi temporanei che tengano conto delle famiglie più disagiate e del caro bollette”.

Lo dichiara la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, di Leu, al termine della cabina di regia, lasciando Palazzo Chigi. “La proposta di sterilizzare per il 2022 ed 2023 gli effetti della riduzione della pressione fiscale sui redditi al di sopra dei 75 mila euro è una proposta giusta.

Che coglie l’esigenza di introdurre elementi di solidarietà per ridurre le distanze e promuovere coesione sociale”.

Lo dichiarano i senatori Pd Alan Ferrari, vicecapogruppo, e Daniele Manca, capogruppo in commissione Bilancio.

“Impiegare questo contributo di solidarietà sulla riduzione delle bollette può essere altrettanto sensato. Tuttavia per ridurre i costi delle bollette elettriche per famiglie ed imprese servono molte più risorse dei 250 milioni di cui si parla”.

“Se fosse un prelievo sarebbe una patrimoniale, ma non è un prelievo” perché è uno sconto “che slitta all’anno dopo”, quindi “non è ancora stato percepito.

Non è un danno come un prelievo, ma non possiamo dire che ci faccia piacere”: lo ha detto il viceministro al Mise, Gilberto Pichetto (Fi), raggiunto al telefono dall’ANSA dopo la cabina di regia del governo alla quale ha preso parte, commentando l’ipotesi di congelare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75 mila euro.

Pichetto ha spiegato che in cabina di regia “si è posto il tema di un intervento aggiuntivo per contrastare il caro prezzi e per un intervento sul cuneo fiscale più incisivo”.

C’è quindi l’ipotesi di agire “con uno slittamento” dei benefici del primo passo della riforma dell’Irpef “sui redditi più alti”.

Una soglia che “dovrà valutare Draghi” e che l’ipotesi per ora considera tra 50 e 100 mila. I risparmi si aggirano sui 250 milioni di euro, spiega il viceministro.

“Come Forza Italia non vediamo bene questo intervento ancorché non tocchi l’impianto dell’accordo di maggioranza.

Ma questo avvio” di riforma “fatto sulla prima parte” dei redditi “e non completamente, non lo vediamo bene”.

“Se deve essere una patrimoniale ci piace poco.

Sul contributo per limitare e impedire l’aumento delle bollette si possono trovare i soldi nell’applicazione della riforma Irpef, un paio di miliardi.

Comunque discuteremo e vedremo in che consiste questa proposta, ma se si tratta di una nuova patrimoniale non siamo a favore”.

Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani commentando la proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti contro il caro bollette, a margine dell’assemblea dell’Udc a Roma. Finita la cabina di regia sulla manovra e sul taglio delle tasse, il presidente del Consiglio ha sentito telefonicamente i sindacati.

Dopo l’incontro di ieri sera a Palazzo Chigi, Cgil Cisl e Uil erano infatti in attesa di una nuova interlocuzione con il governo, che avrebbe confermato l’impianto illustrato ieri sera e starebbe valutando ulteriori interventi sulla distribuzione del carico fiscale a favore delle fasce medio-basse e per far fronte al caro bollette.

(ANSA, nota del 3 dicembre 2021)

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