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CDM: si discute in merito al contributo di solidarietà sui redditi più alti

Nel pomeriggio del 3 dicembre 2021, al Governo, si è discusso riguardo al contributo di solidarietà sui redditi più alti.

Un taglio dei contributi una tantum, nel 2022, concentrato sui lavoratori sotto i 35mila euro. E’ l’ipotesi di cui si discute in Consiglio dei ministri per utilizzare parte del ‘tesoretto’ della riforma di Irpef e Irap in vista dell’esame della manovra. All’intervento sarebbe dedicato circa un miliardo e mezzo.

L’asticella del reddito cui applicare la riduzione del cuneo contributivo sarebbe ancora oggetto di valutazione.

L’emendamento del governo alla manovra confermerà il taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap a partire dal 2022.

E’ quanto si apprende da diverse fonti presenti alla cabina di regia a Palazzo Chigi, secondo le quali non si è toccato lo stanziamento alla base dell’accordo raggiunto tra i partiti al ministero dell’Economia per il taglio delle tasse.

Il governo sta pensando a un contributo di solidarietà per sterilizzare almeno in parte gli aumenti dei costi delle bollette energetiche.

E’ quanto avrebbe annunciato il premier Mario Draghi nella cabina di regia a Palazzo Chigi sulla manovra. L’intervento, a quanto apprende l’ANSA da fonti di governo, sarebbe ancora allo studio e da definire nei dettagli.

“Ci sono valutazioni in corso per migliorare il profilo distributivo della manovra anche per tenere conto delle richieste dei sindacati. Il punto di convergenza sarà un miglioramento del profilo distributivo anche con interventi temporanei che tengano conto delle famiglie più disagiate e del caro bollette”.

Lo dichiara la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, di Leu, al termine della cabina di regia, lasciando Palazzo Chigi. La maggioranza è divisa sulla proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti, per sterilizzare gli aumenti delle bollette per le famiglie. Si tratterebbe della idea di annullare gli effetti del taglio dell’Irpef per i redditi sopra i 75mila euro (valore, 248 milioni).

“La proposta di sterilizzare per il 2022 ed 2023 gli effetti della riduzione della pressione fiscale sui redditi al di sopra dei 75 mila euro è una proposta giusta.

Che coglie l’esigenza di introdurre elementi di solidarietà per ridurre le distanze e promuovere coesione sociale”.

Lo dichiarano i senatori Pd Alan Ferrari, vicecapogruppo, e Daniele Manca, capogruppo in commissione Bilancio. “Impiegare questo contributo di solidarietà sulla riduzione delle bollette può essere altrettanto sensato.

Tuttavia per ridurre i costi delle bollette elettriche per famiglie ed imprese servono molte più risorse dei 250 milioni di cui si parla”.

“Se deve essere una patrimoniale ci piace poco.

Sul contributo per limitare e impedire l’aumento delle bollette si possono trovare i soldi nell’applicazione della riforma Irpef, un paio di miliardi.

Comunque discuteremo e vedremo in che consiste questa proposta, ma se si tratta di una nuova patrimoniale non siamo a favore”.

Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani commentando la proposta di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti contro il caro bollette, a margine dell’assemblea dell’Udc a Roma.

Il premier Mario Draghi ha ascoltato le opinioni dei rappresentanti dei partiti di governo. Sull’intervento si sarebbero detti a favore Pd, Leu e M5s, mentre avrebbero espresso i loro dubbi Lega, Fi e Iv.

Finita la cabina di regia sulla manovra e sul taglio delle tasse, il presidente del Consiglio ha sentito telefonicamente i sindacati.

Dopo l’incontro di ieri sera a Palazzo Chigi, Cgil Cisl e Uil erano infatti in attesa di una nuova interlocuzione con il governo, che avrebbe confermato l’impianto illustrato ieri sera e starebbe valutando ulteriori interventi sulla distribuzione del carico fiscale a favore delle fasce medio-basse e per far fronte al caro bollette.

(ANSA, nota del 3 dicembre 2021)

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