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Caro materiali, ripartiti i 100 milioni del Fondo per l’adeguamento dei prezzi

Il Fondo è stato suddiviso in parti uguali tra piccole, medie e grandi imprese. Manca ora il decreto con la rilevazione dell’aumento dei prezzi

03/11/2021 – Sono stati assegnati i 100 milioni di euro del Fondo nato per contrastare i rincari dei prezzi dei materiali.

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 30 settembre 2021, che ripartisce le risorse tra piccole, medie e grandi imprese.
 

Caro materiali, la ripartizione del Fondo da 100 milioni di euro

Il Fondo, lo ricordiamo, è stato istituito dal Decreto Sostegni-bis (Legge 106/2021).

Il decreto appena pubblicato stabilisce che sarà ripartito in parti uguali tra tre categorie: piccole, medie e grandi imprese. Ai ristori per le piccole imprese saranno destinati 34 milioni di euro, alle medie imprese saranno assegnati 33 milioni di euro e alle grandi imprese andranno 33 milioni di euro.
 
I raggruppamenti temporanei di imprese potranno accedere alle risorse previste per la propria categoria di appartenenza, determinata sulla base della qualificazione Soa e non dell’importo del contratto aggiudicato.

Caro materiali, i prossimi step

Manca ora il decreto con cui il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) deve rilevare, sulla base delle richieste avanzate dalle imprese, le variazioni dei prezzi superiori all’8% per i contratti in corso di esecuzione. Anche questo decreto è stato previsto dal Decreto Sostegni-bis e il Mims avrebbe dovuto approvarlo entro il 31 ottobre.
 
Una volta che il decreto con la rilevazione dell’aumento dei prezzi entrerà in vigore, gli appaltatori potranno presentare istanza di compensazione.

La compensazione sarà determinata applicando alla quantità dei singoli materiali, impiegati nelle lavorazioni, le variazioni rilevate dal decreto ministeriale. 
 
Ogni Stazione Appaltante potrà provvedere alla compensazione utilizzando
– fino al 50% delle risorse accantonate per gli imprevisti nel quadro economico di ogni intervento;
– le somme derivanti dai ribassi d’asta per cui non sia prevista un’altra destinazione;
– le somme residue relative ad altri interventi ultimati, di competenza della stessa Stazione Appaltante, per i quali siano stati eseguiti il collaudo ed emanati i certificati di regolare esecuzione.
 
Nel caso in cui le risorse derivanti da accantonamenti, ribassi e residui non fossero sufficienti, entrerà in gioco il Fondo da 100 milioni di euro.

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